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STORIA SEGRETA DELLA MODA PROIBITA

Maggio 2020

Diario per la sceneggiatura di un fulm su Capucci interpretato da un attore

  1. La pandemia, che ci ha fatto cancellare varie presentazioni all'estero, sta passando e oggi (20 maggio 2020) arriva il primo rendiconto dell'Istituto Luce su La Moda Proibita: la distribuzione è partita dopo tre o quattro coup de theatre di Capucci, ineluttabili in caso di Genio sul set. Come la decisione improvvisa del Maestro di non presentarsi alla prima internazionale alla sala Fellini del 2018 solo perché a Cinecittà, Alta Roma ospita anche una mostra di costumi TV della Carrà. Ancora me le vedo Fendi mamma e Fendi figlia che, stupitissime, dicono: Rosati, faccia qualcosa. Lo convinca Lei. Vada a prenderlo a casa… Faccia presto!.[
  2. La prima va rifatta una seconda volta. Persino Elda Ferri e Roberto Cicutto, talenti rari del cinema e della distribuzione, che nella loro carriera hanno visto e superato di tutto, restano senza parole. Loro due sanno come manovrare la macchina di un film. Capucci no perché, come Balenciaga che si nascondeva, per lui il successo commerciale non va messo al primo posto. Per il nostro film Roberto ha sempre detto e scritto bellissime parole di apprezzamento e gratitudine ma poi si sottrae alla presentazione in Canada e ai lanci in TV. Il contrario di quello che è successo con Valentino Garavani e il suo socio Giancarlo Giammetti a Matt Tyrnaeur, regista e produttore di Valentino The Last emperor, il quale scrive: “Odio” è una parola davvero troppo leggera e gentile per descrivere la loro reazione al film… lo trovavano troppo personale e poco glamourous. Volevano che cambiassi e tagliassi … tutto… Giammetti era estremamente arrabbiato e mi diceva che anche Valentino lo era. Solo che, alle presentazioni del film ai Festival eccoli in prima fila il Gatto e la Volpe a godersi le standing ovation e ad abbracciare Tyrnaeur con le lacrime agli occhi. Conformi al detto di Flaiano Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore. Quindi a ciascuno il suo. A Tyrnauer il tormento e l'estasi. A me il contrario.
  3. La prossima volta faccio una fiction basata su storie vere. La Moda Proibita è il mio ultimo ritratto di un Genio vivente. Ho già dato e ho già preso. Magari la storia vera del film sarà proprio questa di come siamo riusciti a fare questo docufilm altrettanto proibito della moda di Roberto. Con Tony Servillo nel ruolo di Capucci. Nei flash back Piera degli Esposti come la Pivano a 90 anni e Umberto Orsini che fa un cameo di Balenciaga.
  4. I capricci di Capucci durante la produzione per me sono comprensibili e del tutto rispettabili. Lui è un genio. Per dirla con Billy Wilder: se vuoi Marylin nel film aspettati di doverla aspettare sul set.
  5. La seconda prima de La moda proibita all’Ara Pacis nel 2019 ricade su Plays cioè su me e il millenial Francesco (nominato produttore esecutivo sul campo) che per il film ha fatto tanto e bene nel più napoletano e generoso dei modi. Resiliente felice e miracolistico io ho strapagato il cast tecnico senza mai pensare ai nostri due onorari, forse in linea con quello che negli anni Settanta, Giorgio Armani disse ad Adriana Mulassano: Adriana, sono avvilito perché ho capito che Capucci lavora per l’eternità non per la bottega. Quando Francesco oggi reclama: Ottavio, sono avvilito perché ho avuto troppo Capucci, non mi dispiacerebbe un po’ di Armani, mi ricordo di quando dissi al mio analista: Prof. Trevi, ho preso troppo Jung, mi dia un po’ di Freud!. Che altro posso dare a Francesco oltre a tutto quello che gli ho già dato? Giusto la profezia dello sciamano che ho scovato a Nuoro: Stai tranquillo, i soldi grossi verranno. E saranno tanti. Questo lavoro avrà sempre più successo col passare del tempo. Un bel tempo: a metà strada tra la bottega e l’eternità.
  6. Vorrei scrivere la sceneggiatura con Adriana Mulassano. Perché? Sa tutto della moda ma studia tante altre cose. Il suo humour british non ricorda quello di Wilde,ma quello di George Bernard Shaw e di Bertrand Russell perché non ferirebbe mai nessuno per il gusto di un calembour. Senza Adriana come consulente e scout sarei impazzito durante la produzione de ''La Moda Proibita''. E poi è una donna nobile, non mobile
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