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LA DOMANDA E IL DESIDERIO di Paul Lemoine

L'esempio precedente ci aveva mostrato che la seduzione è una domanda da parte di chi ne è oggetto (in questo caso la terapeuta). La domanda di essere guardata rendeva la terapeuta cieca del suo paziente. Con Giovanni si trattava di un altro tipo di seduzione. Durante il primo incontro di Giovanni con la ragazza, una domanda aveva acceso il desiderio per lei, il che aveva fatto in modo che la rimandasse a più tardi. La seduta di psicodramma ha fatto prendere coscienza a Giovanni della ripetizione del suo schema familiare: preferisce sottrarsi, tanto la domanda dell'altro può divenirgli insopportabile. La scena con la madre della ragazza è venuta a confermare questa ripetizione.
I tre esempi citati ci mostrano all'opera tre delle quattro pulsioni enumerate da Lacan, pulsioni i cui oggetti sono il seno, le feci, lo sguardo e la voce.
Si tratta, nel caso di Giovanni, di una domanda anale, cioè di una domanda dell'altro. Nell'esempio di Mariella era all'opera la pulsione scopica — scoperta da Lacan — più prossima al desiderio che alla domanda: si gode nel guardare, lo sguardo sostiene il desiderio del desiderio, cioè il godimento di una mancanza (è lo sguardo del suo paziente che ha provocato in Mariella il desiderio del desiderio di quest'uomo). Nel caso di Suzanne si trattava di una domanda orale, cioè di una domanda rivolta all'altro. La pulsione è interessata in ogni domanda: un bisogno insiste per essere soddisfatto, ma la domanda è rivolta ad un altro, il che obbliga il bisogno a passare per i défilés del significante, cioè a trasformarsi in parola. Pulsione anale, pulsione scopica, pulsione orale, ecco tre esempi delle pulsioni che sottendevano gli scenari dove nei tre casi si esprimeva il desiderio.
I due ultimi esempi ci dimostrano che il modo in cui la domanda del paziente è accolta varia con ogni psicoanalista, con la sua storia personale, cioè con la maniera in cui se l'è cavata con il desiderio, e con la maniera in cui il suo desiderio è stato in definitiva analizzato. Gli analisti di questi gruppi di controllo sono ancora, spesso in analisi e in ogni caso agli inizi della loro pratica.
Con Mariella si trattava di un piacere scopico preso segretamente all'insaputa di un paziente, il quale segretamente prendeva lo stesso piacere all'insaputa del suo analista. M.N. Gaudé mi faceva notare come l'importanza della messa in opera della pulsione scopica in psicodramma avesse potuto facilitare la venuta alla luce di questa storia.
Nel caso di Giovanni si trattava piuttosto di una ripetizione del suo atteggiamento nei confronti della domanda materna; domanda anale da cui si origina per lui ogni seduzione.
Questi esempi ci mostrano che l'Edipo è responsabile delle impasse del terapeuta; quando la domanda del paziente diviene la domanda del terapeuta, allora viene a sostenere il desiderio del terapeuta e rende impossibile l'analisi del desiderio del paziente.

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