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LA DOMANDA E IL DESIDERIO di Paul Lemoine

tutte le condizioni, così che alla fine Mariella non può rifiutarsi.
La scena rivelerà che erano già tutti e due prigionieri di questa confessione ed entrambi complici mediante lo sguardo. Rifiutandolo, Mariella si difendeva in realtà contro se stessa. Già era sedotta all'idea di essere la donna del fantasma di lui, amava l'uomo che amava guardare la donna che lei è. Nella scena rappresentata, si vedeva come si instaurasse tra loro qualcosa come un rapporto di fascinazione ipnotica, e come la domanda di quest'uomo fosse divenuta, per Mariella, domanda di essere guardata, cioè desiderio del di lui desiderio.
Soprattutto mostriamo a Mariella come sia stata sedotta molto meno dalla domanda dell'uomo che dalla propria domanda dello sguardo altrui. L'uomo che amava guardare la donna che è, è innanzi tutto lei stessa.
L'analisi di questa identificazione non è stata spinta più a fondo. Forse questa le avrebbe rivelato quale è stato l'uomo di cui ha amato lo sguardo al punto da identificarsi con lui. Forse era un uomo della sua famiglia, ma forse anche sua madre. Lo psicodramma ci insegna in effetti che nella famiglia si situa il punto cieco del terapeuta, e che inoltre nella situazione familiare prende spesso origine la ripetizione, e che la ripetizione è alla fonte del desiderio di essere terapeuta. In ogni modo ora lei ne sa abbastanza sulla sua domanda di sguardo per farne scaturire il suo desiderio di analista, desiderio fuori sesso, un desiderio di analizzare, anche se il sesso abita sempre il desiderio.
II nostro secondo esempio illustra come la ripetizione inconscia di un comportamento familiare possa comportare anche in questo caso un'appropriazione della domanda del paziente da parte del terapeuta.
Giovanni, psichiatra ed analista, ha ricevuto da parte di una giovane collega psichiatra la richiesta di essere analizzata. La ragazza è in preda ad una depressione, come reazione alla morte del padre, verificatasi quindici giorni prima, e alla partenza, nello stesso periodo, del suo innamorato.
Si rappresenta la scena della consultazione. Senza tener conto dell'urgenza della sua domanda Giovanni le dice che la prenderà in analisi, ma solo in seguito. Le fa presente che è meglio attender piuttosto che iniziare un'analisi in un periodo di crisi acuta. D'atro canto si avvicinano le vacanze. "Avevo voglia di iniziare immediatamente il trattamento, per questo ho rimandato a più tardi". Come Mariella, Giovanni diffida del proprio desiderio; non potendola analizzare, preferisce distanziarsi dalla domanda della paziente. Le circostanze non glielo permetteranno.
La madre e la sorella della ragazza vanno da lui per reclamare con urgenza questa analisi. Non sanno più che fare. La ragazza, che un tempo era molto attiva nel ristorante che gestiscono insieme, non lavora più e non fa più nulla nella vita.
Si rappresenta la scena in cui la madre si rivolge a Giovanni più per chiedergli riparazione per la figlia sedotta e abbandonata, che per una supplica. È uno schema familiare che Giovanni ben conosce, da sempre ha saputo a che prezzo doveva pagare la seduzione.

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