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Medaglia della Città di Catania per "FANTASMI" - 2002

 

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA' DI CATANIA PREMIA LEO GULLOTTA E OTTAVIO ROSATI
INTERPRETI DI "FANTASMI" AL NUOVO AUDITORIUM DEI BENEDETTINI 


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LA SICILIA Giovanna Caggegi, NEL NOME DI PIRANDELLO, sabato 2 marzo 2002

Nell'auditorium dei Benedettini sarà Ottavio Rosati a condurre lo spettacolo-psicodramma con Leo Gullotta su Pirandello e lo psicodramma ideato da Ezio Donato. Il Rettore consegna ai due interpreti la medaglia della città di Catania.

"Pirandello aveva capito molto della sofferenza e poco delle modalità per superarla. La qual cosa contribuisce a renderlo incredibilmente catastrofico e terapeutico allo stesso tempo."
Ha il gusto dell'iperbole Ottavio Rosati, lo psicoanalista seguace di Moreno (padre quest'ultimo dello psicodramma e fondatore del Viennese Teatro della Spontaneità, frequentato tra gli altri da Rosso di San Secondo e da Prampolini) che il pubblico dello Stabile conosce già come demiurgico regista di psicodrammi e che dall'8 marzo sarà ancora nella città etnea per condurre il laboratorio "Il Teatro della spontaneità - Fantasmi" ispirato alla vita e all'opera di Pirandello. Il laboratorio che si svolgerà dall'8 al 17 marzo presso l'Auditorium dei Benedettini tutti i pomeriggi dalle 17 alle 23, è ideato dal regista Ezio Donato e si inserisce nell'ambito delle attività teatrali promosse dal Protocollo d'Intesa stipulato tra l'Università di Catania e il Teatro Stabile.
"Dopo il concerto di Moni Ovadia e gli appuntamenti di Spazio Teatro realizzati all'Università", spiega Donato, "il laboratorio con Rosati sarà una tappa importante. L'auspicio del Rettore rimane quello di ricostruire il vecchio e glorioso Centro Teatrale, in cui gli studenti possano ritrovarsi in attività ricretive dalla profonda valenza formativa". "In occasione di questo laboratorio sperimenterò una nuova formula di intervento psicodrtammatico, spiega Ottavio Rosati, che studia da molti anni i rapporti tra lo psicodramma e Pirandello, "prendendo spunto dal testo di Ezio Donato ispirato all'ultima novella di Pirandello "Effetti di un sogno interrotto". Pur avendo una conoscenza lucidissima dei conflitti e dei fantasmi della coscienza, lo scrittore Agrigentino non ha mai ammesso i suoi debiti nei confronti della psicanalisi". Protagonista della performance è, nel ruolo di Luigi Pirandello, l'attore siciliano Leo Gullotta affiancato dagli allievi della Scuola d'Arte Drammatica del Teatro Stabile, cui potranno aggiungersi quegli studenti universitari che avranno richiesto la partecipazione al laboratrio presso l'ufficio Comunicazione Università o la segreteria dello Stabile, "Abbiamo pensato a Gullotta per la sua straordinaria capacità di passare dal comico al drammatico, spiega Ezio Donato, "anzi per quella sua quaità pirandelliana di trasmettere un profondo senso di amarezza dietro un personaggio apparentemente divertente. E poi Gullotta è per lo Stabile un graditissimo ritorno." Liberamente ispirata alla vita e all'opera di Pirandello, la pièce di Donato, "Fantasmi", vuole produrre un'originale alchimia tra la rappresenazione teatrale in sen e l'azione psicodrammatica che coinvolgerà inevitabilmente gli spettatori e li metterà a colloquio con gli attori. Lo psicodramma infatti consente al pubblico di interagire con quato accade sulla scena e di far rappresentare i propri conflitti. "L'Auditorium dei Benedettini, spiega Rosati, "è lo spazio più adatto per lo psicodramma. La sua struttura 2aperta2 pare concepita per facilitare le dinamiche di interazione tra scena e pubblico. Durate la rappresentazione i personaggi pirandelliani, incarnati dagli attori, cercheranno nel pubblico le stesse passioni, i sentimenti, i desideri che nell'immaginazione dell'autore li hanno generati. "Tutta l'opera di Pirandello", aggiunge Donato,"è abitata da fantasmi." Basti pensare ai "Sei personaggi in cerca d'auore" e alle lacerazioni sociali e sentimentali dei "Giganti della Montagna". Negli stessi anni in cui l'auotore siciliano rivoluzionava il teatro mettendo in discussionr il rapporto finzione-realtà, in Austria, Moreno insieme a Kafka e a Schnitzler partivano dalla sperimentazione scenica per condurre il teatro alla sua antica funzione catartica e terapeutica. 

 

LA SICILIA Gaia Sciacca, LEO GULLOTTA PROF ALL'UNIVERSITA', 12 Marzo 2002

È questa l’Università del domani: vivace, dinamica, aperta al confronto con gli altri saperi sociali. Un interessante spaccato di quello che vedremo domani, appunto, è già oggi al lavoro, come dimostra la bella iniziativa proposta dall’Ateneo catanese e dal Teatro Stabile con “Fantasmi, il teatro della spontaneità”, presentata ieri mattina al Rettorato con Leo Gullotta quale ospite di eccezione. Un laboratorio sui generis, coordinato da Ezio Donato e diretto da Ottavio Rosati, in cui un centinaio di studenti (ma anche docenti) si lasciano guidare verso le frontiere remote dell’animo: si chiama sociodramma e mira a portare in scena le ansie del vivere quotidiano, coinvolgendo allo stesso modo attori e spettatori, chiamati a scambiarsi ruoli e pensieri in un lungo, talora sofferto ma appassionante, vortice di emozioni fino all’inevitabile catarsi finale. E sono da giorni all’opera, gli allievi dello stage, insieme con Leo Gullotta e i giovani della Scuola d’arte drammatica “Umberto Spadaro” per portare in scena “Fantasmi”, liberamente ispirata alla vita e all’opera di Pirandello, in programma all’Auditorium dei Benedettini venerdì e sabato prossimo alle 21. «Questo progetto congiunto - spiega il rettore Ferdinando Latteri - nasce dalla consapevolezza che occorre puntare sulla crescita comunicativa ed espressiva dei giovani, e che si tratta di un obiettivo comune tanto a noi quanto al Teatro Stabile, soprattutto alla luce dello straordinario, direi “storico” interesse dei nostri studenti per lo spettacolo». Una sinergia che cresce giorno dopo giorno: «Stiamo facendo entrare il teatro nelle aule - interviene Orazio Torrisi, direttore artistico dello Stabile - per far conoscere autori e attori. Un’esperienza esaltante, che ha visto personaggi come Paolo Rossi, Nicola Piovani, Moni Ovadia, accolti ovunque con grande entusiasmo». E, aggiungiamo noi, con una pioggia di domande incalzanti, impertinenti, candide e sferzanti. «Il nostro scopo - aggiunge Ezio Donato - è ripensare le difficoltà della didattica, che quando rinuncia a coinvolgere le emozioni avvizzisce e si spegne». Un’occasione importante di cui Leo Gullotta ha approfittato per tornare dopo tanto, troppo tempo: «Essere qui - ha confessato - è come rivedere il volto della propria madre di ritorno da un lungo viaggio, quando ti siedi e sorseggi finalmente “un cafè ca napuletana”». Gullotta: ovvero come mettere (ogni tanto) un pennacchio sugli austeri capitelli del Dramma. «Leo è un furbacchione - sorride Ottavio Rosati - un affascinante incantatore di serpenti, un generoso donatore di gioia di vivere. E sarà divertente vederlo alle prese con finti psicodrammi pirandelliani e veri psicodrammi gullottiani!»

LA SICILIA Gaia Sciacca, "FANTASMI" AI BENEDETTINI TRA MUSICA DANZA E PAROLA, 17 Marzo 2002

Ѐ un autentico gioiello di cui va fiera la città l’auditorium dei benedettini, spazio multifunzionale compatto e immenso allo stesso tempo, dove dislivelli e prospettive si moltiplicano e ricompongono creando ogni volta un universo scenico diverso. Ti appare quasi all’improvviso dopo una lunga teoria di maschere in pietra, imbambolate o minacciose, che ti grignano e urlano sulla testa mentre cammini: chiaro, razionale, e allo stesso tempo misterioso, capisci subito che è nato apposta per accogliere rappresentazioni che si spingano oltre lo spettacolo, come quei “Fantasmi” andati in scena venerdì e ieri sera grazie all’impegno congiunto di Teatro Stabile e Università. Il luogo ispira la pièce, la pièce si reinventa nel luogo. E di questo è stato ben consapevole il pubblico, folto, incuriosito, divertito e molto avvertito, nel seguire i protagonisti tra musica danza e parola, in un’azione che si svolgeva in più scorci, da un capo all’altro della platea. I protagonisti, appunto, Leo Gullotta in primis, che veste i panni di Pirandello e si diverte a entrare e uscire dai suoi stessi abiti dando voce e passione ora all’intellettuale agrigentino, ora al ragazzo cresciuto a San Cristoforo, che si ricorda quel monastero, per lui ‹‹luogo di studi›› che oggi ritrova restituito a nuova vita.  C’è poi un capocomico indaffarato e umanissimo, Ezio Donato, cui si devono la stessa elaborazione drammaturgica  la regia, condotte con esprit vivace e una messe di dettagli che fanno di “Fantasmi” un cesello di ironia e meditazione. Allo stesso tempo. E ancora c’è Ottavio Rosati, un Pappafreud che altro non è se non il regista dello psicodramma che si consuma nel frattempo. Si, perché insieme con i bravi allievi della Scuola d’arte drammatica “Umberto Spadaro”, il musicista Carlo Insolia, gli insegnanti del progetto Teatro Giovani, l’evanescente, aggraziatissima Donatella Capraro, coreografa che diventa un’eterea “Fantasia” prima e una trasognata “Maddalena” poi, insieme con loro, dicevamo, ci sono gli spettatori, che Rosati invita a entrare nel vivo del gioco. Loro ci stanno, eccome, ed eccoli allora lanciare palline di gomma, soffiare bolle di sapone, presentarsi nome e cognome, offrire involontari (non solo lapsus…) spunti d’analisi, per regalarsi pure un finale a sorpresa, possibile alternativa alla scelta pirandelliana. Come in un grande gioco di ruolo, vengono chiamati a dar voce rabbia e paure al Vedovo o alla Moglie Morta, mentre il master dirige e – sotto ai tuoi occhi – il teatro si fa emozione, fremito, scoperta. Spunto iniziale sono i sei personaggi pirandelliani: ma sei non è solo un numerale. Ѐ, o almeno si può provare a immaginarlo, anche voce del verbo essere: e nei posti a sedere stanno altrettanti palchi perché tutti, pubblico incluso, altro non sono ce storie in cerca d’autore. E anche Pirandello, che ad un certo punto strappa con furia il suo testamento e proclama ‹‹Ecco, sono morto››, da qualche parte magari osserva approva e sorride.

 

CHI E' DI SCENA TG3 RAI Moreno Cerquetelli:
...Ciò che più colpisce nello spettacolo di Ezio Donato "Fantasmi", metà commedia, metà socioplay, è la scena in cui il Pappafreud di Ottavio Rosati, con la collaborazione di due (bravissimi) giovani dello stabile di Catania, gioca a mettere in terapia non più il pubblico o l'attore ma addirittura il Figlio e la Figliastra, come personaggi "in cerca di dottore". 

STRADA FACENDO RAI RADIO2 Vittorio Castelnuovo:
Ottavio Rosati nel ruolo di Jacob levi Moreno, trascina gli spettatori in un gioco a tratti vertiginoso. Leo Gullotta torna dopo molti anni nella sua città e le regala un Pirandello quasi parapsicologico, lunare, magico.


RASSEGNA STAMPA, RAISAT, GAMBERO ROSSO Alfredo Antonaros:
L'improvviso di “Fantasmi”, la commedia di Ezio Donato per l'inaugurazione del nuovo Auditorium dell'università di Catania, passa attraverso la freschezza della carne dei giovani che si recitano attori. Rosati-Pappafreud sa quanto la nudità e il gioco siano fratello e sorella di ogni rivoluzione e, con Ezio Donato e Leo Gullotta, da vita a un lavoro di grandi ingredienti e forti, seducenti sapori.

LA SICILIA Giovanna Caggegi, FACCIAMO RIVIVERE IL VECCHIO E GLORIOSO CUT, 28 Novembre 2001 

Sarà rivolta anche agli studenti universitari l’attività di formazione teatrale che lo Stabile di Catania attraverso il Progetto Teatro Ragazzi promuove dal ’94, affiancandola alla consueta programmazione spettacolare. Coordinato da Ezio Donato, regista e docente universitario, il Progetto, tra le esperienze pilota in campo nazionale, ha visto la partecipazione nel corso delle scorse edizioni, di migliaia di studenti e di centinaia di insegnanti dalla scuola dell’obbligo alla media superiore, con la produzione di più di cento spettacoli realizzati per la rassegna al Teatro Musco. A partire da quest’anno l’iniziativa prende il nome di Progetto Teatro Giovani, ed è fra le prime grandi realizzazioni che promuove il Protocollo di intesa stipulato fra lo Stabile e l’Ateneo catanese nel luglio scorso. «La collaborazione fra Teatro Stabile e Università - spiega Ezio Donato - si fonda sul comune riconoscimento che la crescita e lo sviluppo della maturità comunicativa, espressiva e di socializzazione dei giovani sia parte integrante delle finalità istituzionali dei due Enti». L’attivazione di laboratori universitari teatrali e di occasioni di pratica scenica, è finalizzata alla creazione di un Centro Teatrale Universitario permanente per il quale verrà predisposto un apposito spazio alla Cittadella. «Si tratta semplicemente - aggiunge Donato - di far rivivere il vecchio CUT, cioè quel centro teatrale dove si sono formati artisti del calibro di Pippo Baudo, Tuccio Musumeci, Leo Gullotta, la cui attività era seguita e coordinata dagli stessi docenti. Uno tra gli altri, il più celebre nei ricordi di Baudo, il professore Frosini, illustre studioso di diritto ed appassionatissimo di teatro. Ma soprattutto si tratta di promuovere nel nostro Ateneo un’esperienza che è da tempo radicata nelle università europee. La risposta degli studenti è prevedibilissima, considerato che Catania è una città di grande tradizione evocazione teatrale, e ci sono tanti gruppi di giovani che già praticano anche amatorialmente le arti drammatiche». Da oggi, intanto, prende il via la prima fase del Progetto destinata ai docenti delle scuole secondarie che verranno avviati alle tecniche e ai metodi della drammatizzazione e che fino a gennaio avranno la possibilità di assistere alle prove degli spettacoli in cartellone e di arricchire la loro esperienza attraverso il confronto fra artisti, registi e tecnici. Tra marzo e maggio è previsto, nelle scuole che avranno aderito al progetto, lo svolgimento delle attività di animazione e di laboratorio teatrale che vedranno lavorare in sinergia alunni e docenti di scuole superiori insieme a studenti universitari. «L’esperimento - spiega Donato - intende mettere a confronto, sul terreno ludico dell’attività teatrale, il mondo della scuola con l’università. Ciò favorisce gli scambi culturali, ma può anche servire ai giovanissimi per l’orientamento e la scelta della facoltà». Momento centrale del Progetto Teatro Giovani sarà la realizzazione nel marzo del 2002 di “Fantasmi”, rappresentazione psicodrammatica diretta da Ottavio Rosati a partire dall’elaborazione drammaturgica di Ezio Donato ispirata a materiali, suggestioni e temi pirandelliani. Nella rappresentazione, a cui parteciperà l’attore Leo Gullotta, affiancato dagli Allievi della Scuola d’Arte drammatica “Umberto Spadaro”, protagonisti saranno soprattutto gli spettatori. «In “Fantasmi” - spiega Donato - i personaggi pirandelliani parleranno con gli spettatori per cercare le passioni e i desideri che possono averli generati nella Fantasia di qualcuno di loro. Un ritorno alle origini che attraverso il Teatro è possibile recuperare». 

 

 

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