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LA DOMANDA E IL DESIDERIO di Paul Lemoine

— Il fatto che non ho mai avuto rapporti sessuali se non con mio marito rende penose queste manipolazioni. Mi umiliano. Dopo le sedute ho delle crisi di pianto. Nonostante che il kinesiterapeuta sia molto discreto e delicato.
Associa ben presto una relazione omosessuale avuta a diciassette anni con una giovane sorvegliante di collegio, che era anche poetessa. Non l’ha mai confessato al marito. In questo periodo i genitori morirono in un incidente aereo, lasciandola sola con quest'amore troppo grande.
Ha vissuto allora questo fatto come una punizione.
Invece di rappresentare, come le viene proposto, una scena passata, preferisce chiarire la sua attuale relazione con un'amica, una collega del suo reparto, anch'essa poetessa, che da qualche tempo si allontana da lei.
— Ci toccavamo molto. Ha un lato molto attraente. Hanno una spiegazione che viene drammatizzata.
— Ho sognato, dice l'amica, che mi mettevi sotto ipnosi. Hai un potere troppo grande su di me e io prendo le distanze. Vuoi troppo che si corrisponda all'immagine che ti fai dell'altro. Non sono libera. Non ho abbastanza.
Conosce bene la sua esigenza, vuole, come ci dice, che anche la figlia e il marito dipendano totalmente da lei. Senza dubbio rappresenta un tratto narcisistico il non tollerare che l'altro sia diverso, di volersi riconoscere a tutti i costi nell'altro come in uno specchio.
Vive in un mondo chiuso in cui ciascuno ha il suo posto fisso, tollera male, ad esempio, che la figlia cresca e che il marito sia in analisi. Così non vuole saperne nulla. In realtà, il suo rapporto con il marito, anch'egli poeta — rivelatesi come l'unico interlocutore sessuale maschile possibile — funziona solo a prezzo di un'immobilizzazione del tempo. Senza dubbio è questo tratto di poesia che fa da legame con i suoi rapporti femminili. Ma, anche per paura di cambiare qualcosa nel loro rapporto, non osa confessargli i suoi vecchi rapporti sessuali con la sorvegliante. Relazione di cui il rapporto con l'amica attuale costituisce il ritorno.
La seduta in psicodramma ci ha permesso dunque di scoprire, dietro la domanda di aiuto di Suzanne, un desiderio omosessuale sempre vivo; "che nulla si muova" potrebbe essere la formula del suo desiderio. L'intrusione sessuale di un terzo, il kinesiterapeuta, la proposta di sterilizzazione fatta dal chirurgo, ma anche la nascente maturità della figlia, il rischio di indipendenza del marito, il cambiamento dei suoi rapporti con l'amica, sono altrettanti cambiamenti che minacciano il suo universo chiuso.
Rispondere alla sua domanda con incoraggiamenti ci avrebbe celato questo desiderio. Si sarebbe rimasti a livello della suggestione. Ora sappiamo che il passo fondamentale di Freud è stato quello di rinunciare alla suggestione a vantaggio dell'analisi, che è poi un'analisi del desiderio sessuale.
Analizzare il suo desiderio costituiva per Suzanne la sola possibilità di permettere a Suzanne di assumersi le proprie responsabilità.

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